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Intervista a Lyudmyla Derkach, attrice
Ucraina, nata a Kiev, è laureata in Economia ed ha 34 anni, compiuti nello scorso mese di maggio. Bionda, simpatica e caparbia, il suo segno zodiacale è nella costellazione del Toro, il suo piatto italiano preferito è la Pizza, la “Napoli” con sopra i carciofini.
Esplode in tutto il fulgore della sua bellezza e senza lasciare niente all’immaginazione partecipando a “Chiambretti C’è” su Rai2, ma si qualifica meglio come attrice sul set cinematografico. La vediamo in “Nella notte” film per la tv, in “Carabinieri 4″. Quest’anno Mila è stata sul set di “Tutti pazzi per amore 3″, la fortunata serie di Rai 1 con Emilio Solfrizzi e la nuova regia di Laura Muscardin; Mila Rich interpreta Natascha, è la protagonista nel Film per la tv Sulla scena del crimine, presto su Sky, una pellicola scritta e diretta dal marchese autore e regista neoverista Giulio de Nicolais.
Mila ha voluto raccontare sè stessa:
Come è nato in te l’amore per il mondo del cinema e della TV ?
“Io credo che, come accade per tutti i veri attori e tutte le vere attrici, attori non si diventi ma si nasca. Anch’ io, da bambina, mi sono sentita portata per il mondo dello spettacolo ed ho provato già a sette anni l’emozione del ballo: sentivo che, forse, sarei potuta diventare una brava ballerina. L’esperienza della danza e lo studio del pianoforte, tuttavia, non mi stavano dando l’opportunità di esprimere a pieno il mio talento. Volli fare di più. E’ stato questo il momento della prosa: avevo tredici anni quando mi presentai in uno studio cinematografico: “…Vorrei avere una parte in un film” – dissi, provando a recitare di fronte a quei produttori sbigottiti. Da quel giorno ho iniziato ad avere le mie esperienze di cinema in Ucraina. Poco più tardi, a quindici anni, nel concorso “Miss Ucraina”, ho vinto il titolo di “Miss Simpatia”. Mi si aprì il mondo degli spot pubblicitari.
Quando sono arrivata in Italia, appena ne ho avuto la possibilità, ho provato subito ad entrare nel mondo della celluloide ed ho capito che quello che avevo iniziato da bambina l’avrei dovuto proseguire per tutta la vita”.
Quali sono state le migliori esperienze in questa tua intensa carriera italiana?
“Credo che l’esperienza più importante, per me, non sia stata quella della televisione, la migliore esperienza l’ ho avuta nel Cinema, perché ho sentito che una parte di me ha potuto esprimersi nel modo migliore, credo quindi che sia stato il Cinema a farmi sentire importante. In televisione, qui in Italia, l’unica trasmissione che mi abbia fatto veramente sentire bene, che mi abbia aiutato tantissimo e che mi abbia dato la possibilità di fare un passo in avanti, è stata “Chiambretti c’è” per la regia di Gianni Boncompagni, un grande maestro che mi ha portato anche fortuna. Qui, tra le “ragazze letterate di Chiamberetti”, su Rai2 , ho lavorato per sei mesi e credo che anche questa sia stata una buona esperienza perché nello studio televisivo arrivavano tanti ospiti famosi e molti personaggi. In questa trasmissione, che mi dispiace sia finita, mentre mi divertivo molto, allo stesso tempo imparavo”.
Per noi sei una grande rivelazione. Quali sono i ruoli che hai interpretato sul set cinematografico ?
“Sono stata fortunata perché, sin dall’inizio, ho lavorato con persone e registi importanti come Tinto Brass. In un primo film dal titolo “Nella notte”, un film prodotto credo per la TV, una pellicola del genere horror, ho interpretato il ruolo di un’agente russa del KGB. All’inizio mi sentivo è un po’ impaurita perché volevo mostrare tutto quello che ho dentro, volevo mostrare che ci riuscivo e ci sono riuscita. Poi ho cominciato subito a lavorare nel nuovo film, “Fallo” di Tinto Brass, una pellicola erotica e divertente. Tutti conoscono perfettamente Tinto Brass, tutti sanno il genere dei suoi film. Lavorare in questo film mi ha insegnato molto sul set: a recitare come si deve, correggendomi nel modo giusto. “Dime porca che me piasi” è il titolo provvisorio dell’episodio in cui, in “Fallo”, interpreto la parte della commessa di un sexy shop londinese.
In quale di questi ruoli ti sei sentita più te stessa?
“Mi sento me stessa in qualsiasi ruolo perché ho studiato il metodo di Stanivslasky, so entrare nel personaggio, ed anche se trovassi un ruolo non calzante per me, cercherei tuttavia di entrare in quel personaggio. Prendo il ruolo della persona che devo interpretare”.
Ti senti una donna ucraina anche sul set, e so che pensi spesso alle tue connazionali che stanno vivendo un’esperienza di lavoro qui in Italia. Quali consigli daresti loro per il futuro?
“Io credo che ognuno di noi abbia la possibilità di fare qualsiasi cosa, basta volere, imporsi una mèta e saperla raggiungere: non pensate mai di non poter arrivare perchè io credo che, come si dice in Italia, “volere è potere” e se non ce la fai subito, sicuramente ce la farai quanto prima. Dovrete solo lottare per raggiungere la vostra meta” .
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