L’Arte è la sintesi della mia vita Intervista all’Artista Elisabetta Rogai
L’Arte è la sintesi della mia vita Intervista all’Artista Elisabetta Rogai
by Sabina Fattibene
Un incontro “ad arte”, quello che ho fatto con l’Artista Elisabetta Rogai nel suo elemento principale, la sua casa in campagna, vicino Firenze, un fermento di bacche rosse, di stormi di uccelli che passano stridendo felici, di gatti gonfi di pelo setoso, di ceste ricolme di mele rosse selvatiche, di colombi che banchettano su siepi straripanti di frutti in un tripudio della natura.
Elisabetta come entra l’Arte nella tua vita?
Vedi il collante di tutto è il sentimento, quello dei racconti e dei ricordi dei suoni e dei colori della vita in campagna di quando eravamo bambini, circondati dalla natura accogliente: i panieri colmi di frutta o di uova, l'abbondanza nonostante la neve, la naturale felicità del vivere. Dopo anni vissuti in città sono ritornata a vivere in campagna dove sono regista del sogno che rappresento nel mio lavoro, e, come succede in tutti i sogni, i personaggi che dipingo rappresentano aspetti del sognatore, fanno parte della mia storia.
Quando hai iniziato a dipingere?
Prestissimo, a nove anni, ma poi c’è stata la scuola, l’insegnamento, il matrimonio, i due figli, la vita di una mamma e moglie. Ho ripreso a dipingere su sollecitazione di amici ed è iniziata la mia seconda vita.
Vedo che segui molte tecniche, una addirittura inventata da te.
Certo, dipingo in maniera classica, a olio, ma nel 2011 ho inventato EnoArte® la tecnica di dipingere con il vino, studiata insieme a professori dell’Università di Firenze e registrata ed è iniziato un progetto diverso, non solo rivolto a collezionisti, ma un vero progetto di marketing per le cantine, portare il vino dalla cantina alla tela, facendolo diventare un opera d’arte.
Cosa ti ha colpito di più dei tanti eventi e opere che hai fatto con il vino?
Sicuramente il Drappellone del Palio di Siena del 2015, la sacralità del “cencio”, caro ai Senesi, la folla impazzita, festante, la gente che mi toccava, mi riconosceva per le strade di Siena, il Drappellone portato su un carro trascinato da buoi fra le ali di folla festante, una città intera che vive un anno in attesa del Palio e poi il simbolismo che hanno avuto i 4 vini del territorio che ho usato per dipingere, il 2015 era l’anno dell’Expo.
E i personaggi che hai dipinto con il vino?
Giacomo Tachis, sono stata chiamata dalla Fondazione ChiantiBanca alla quale Tachis aveva donato tutta la sua letteratura, per eseguire il suo ritratto con il vino per l’inaugurazione di una strada a lui intestata nel Sulcis, seguita da un Convegno al quale ha partecipato il Gotha del vino, dove è stato presentato il mio ritratto, l’immagine rassicurante e arguta di questo genio creativo del vino.
Poi il ritratto che ho fatto ad Andrea Bocelli a cavallo per la Bocelli’s Foundation, davanti a un pubblico di grandi magnati della finanza arrivati dagli Stati Uniti per una buona causa di solidarietà.
Vedo anche la tua pittura con il vino sul marmo e con il balsamico di Modena.
Per Acetaie Aperte del 2017 ho fatto live una inedita versione del Duca Francesco I D’Este, effige di Aceto Balsamico del Duca, e vedo che la pittura con il balsamico assume una sfumatura dorata sulla tela. Ne è nata un’opera unica e stupefacente, che, oltre a colpire lo sguardo, affascina ed inebria col suo intenso profumo, riprendendo il ritratto di Velázquez, ho rielaborato l’immagine di Francesco I . Qualche anno fa ho iniziato a dipingere con il vino sul marmo bianco di Carrara, una “tela” inedita dove esprimere la solidarietà alle donne dei cavatori e alle tante disgrazie che succedono.
I personaggi dei tuoi lavori ci immergono in un'atmosfera fisico-emotiva che accarezza l'anima.
E’ vero, ogni quadro racconta una storia, i cavalli, i ritratti di donne e di bambini, i filari di vite, i fiori del mio giardino, i miei sono racconti di pace, di armonia dove la dimensione umana fa parte del regno della natura. Mi dicono i miei collezionisti che dalle immagini la sensazione che traspare è quella di uno stato di serenità dove la vita sembra scorrere con naturalezza pacata e senza intoppi, che rimanda al vivere senza tempo, in questi giorni difficili, dove tutto sembra possibile e dove l'illusione della felicità sembra più vera della cruda realtà.