La moda del secolo Novecento ha avuto il predominio dei Couturiers e degli stiliti di alta moda parigina, che hanno dettato le regole del vestire diffondendo la Moda Occidentale in tutto il Mondo in fatto di lusso e gusto.
Nel nuovo secolo il XXI abbiamo visto come la globalizzazione ha portato la Moda verso nuove frontiere e contaminazioni tra ideazione, creatività e manifattura.
Oggi i paesi come la Cina, India, Turchia e i Paesi Arabi, sono pronti a ricevere non solo suggestioni e prodotti ma anche ad affermarsi nel Global Fashion con una propria caratteristica.
Infatti negli anni prima del 2015 sino al 2016 nel mondo della Moda la Cina ha fatto da padrona, molti stilisti occidentali si sono ispirati agli abiti tradizionali cinesi aderenti con colletto alla coreana, con i bottoni che scendono in diagonale verso l'ascella, abiti apprezzati dalle donne occidentali, anche se reinventati e rivisitati dagli stessi stilisti .
Scegliere di creare moda in stile cinese è anche strizzare l'occhio a una Cina dove si è propensi a spendere per il mercato del lusso, dei capi e accessori firmati,un grande business per il mondo della moda.
Però tutto si esaurisce e nuove curiosità appaiono all'orizzonte, ed ecco che la Moda ha una nuova svolta, di cui si rendono partecipi i tanto chiacchierati Dolce e Gabbana, un tempo fautori dei reggiseni a vista della donna mediterranea con abiti scuri e pizzi.
Nel 2016 scuote la moda una vera rivoluzione tutta al femminile, basta con una donna sfacciata che mostra le sue nudità sotto trasparenze, si sceglie la donna tradizionale araba ”pudica“. L'attenzione passa alla cultura del coprire il corpo con un senso del pudore e modestia,che si trova solo nella tradizione araba,una cultura un tempo completamente trascurata. Grazie ad una società d'informazione e ricerca Thomson Reuters si scoprirà che i consumatori arabi spendono più di 300 miliardi di dollari in abiti ed accessori. Questo è bastato per capire che la popolazione musulmana è la nuova frontiera dei Fashion brand occidentali.
Il duo Dolce e Gabbana non perde tempo lancia il Ramadan Collection e la ModestFashion per creare una collezione tutta in stile etnico. Si utilizzano e rilanciano il thobe abito arabo e l'hijab il copricapo islamico come lwar Kameez la tunica portata sui pantaloni è un tipico capo indossato dalle indiane e musulmane che vivono a Londra,ma è anche un capo che diventa un comodo abito indossato dalla nuova classe borghese .Negli ultimi anni si è sempre più sviluppato il fenomeno del consumo islamico che crea dei legami tra religiosità e moda. Incoraggia le donne musulmane sia a essere coperte che a essere alla moda,modeste ma attraenti.
Le vecchie forme severe più spesso sono sostituite da tecniche più glamour
Sembra strano che in un momento in cui le donne arabe vogliono liberarsi da veli e tuniche, la Moda esalta questo abbigliamento. Anche se sono alcuni i Paesi più rigidi sul modo di vestire Iran e Arabia Saudita,mentre negli Emirati Arabi e il Kuwait si intrecciano stili diversi, dando origine ad un Oriente più occidentalizzato.
La Modest Fashion è creata per le donne che amano vestirsi alla moda ma rispettando le leggi del Corano, tenendo presente il principio importante di coprirsi il corpo per pudore e modestia. Useranno L'Abaya, la lunga tunica che scopre solo il capo e i piedi e le mani, e l'hijab un velo che gli scopre solo il viso, che però non sarà solo nero e bianco, ma avrà colori vivaci e fantasie. Nessun capo Skinny mette in risalto le curve, anche se è una moda eclettica che ha gli Abaya (le tuniche)stampate con colori affiancati ai tailleur occidentali con le gonne oltre il polpaccio e i veli che sono indossati su outfit anticonformisti. Questo tipo di trend non è passeggero ma tutt'altro è un fenomeno crescente, considerando che negli anni è previsto un aumento della popolazione musulmana a livello dei cristiani ,che negli anni li supererà di gran lunga. Saranno i nuovi ricchi del futuro, tanto da permettersi di spendere in shopping cifre importanti, previsti 484 miliardi di dollari, un giro d'affari vasto con grandi opportunità di profitto. Il mondo islamico da essere territorio inesplorato è diventato terreno di conquista dei vari brand occidentali, tra i più apprezzati dalle donne Mussulmane ci sono Carolina Herrera e Cèline, ma anche le collezioni Armani e Chanel hanno dei pezzi bellissimi perfetti per il modest market. Naturalmente è importante la cura con cui si realizzano gli abiti, i materiali e le rifiniture.
Questa rivoluzione femminile porta le giovani ragazze a volere intraprendere un percorso moda diventando delle Fashion Art Director,specializzate in comunicazione visiva e strategia della Moda, una di loro è la italiana Silvia Feather appassionata di calligrafia araba,laureata in moda,specializzata in ricamo haute couture su abiti di stile islamico. Lavora da tempo con il mondo arabo con il Cairo la Giordania, Arabia Saudita,creando opere uniche di moda che sono un incontro e intreccio fra due culture quella araba e quella italiana.
Per capire cosa muove una giovane donna a scegliere di fare creazioni arabe ed essere Art Director di comunicazione del mondo Arabo, ho intervistato Silvia Feather.
Silvia vorrei sapere questa tua passione per il mondo arabo c'era prima che i grandi brand scegliessero per la moda la cultura Mussulmana? E da cosa scaturisce?
R:Il mondo Orientale mi ha sempre affascinato, in particolare la scrittura del mondo arabo, per la ricchezza della forma calligrafica così ricca di simboli. Poi 12 anni fa durante i miei primi viaggi in Cairo poi in Giordania, scopro dei luoghi magici la cui cultura era affascinante, il mio interesse verso questo mondo crebbe sempre più. Ci ritornai più volte attratta dal modo di vestire, di vivere. Nella mia mente si faceva sempre più strada l'idea che dovevo far conoscere agli altri questo mondo magico e pieno di cultura.
Il mondo della moda è sempre più proiettato verso lo stile arabo islamico, è così anche per te oppure pensi sia un momento passeggero?
R: Per me sarà duraturo perchè la mia profonda passione per questo mondo, la lingua araba e le mie esperienze di vita passate e presenti nei paesi arabi mi hanno ispirato a creare opere uniche che uniscono l'arte italiana e quella araba: come i miei quadri di calligrafia araba ricamati a mano sono vere opere d'arte
Le lotte delle donne islamiche per la libertà togliendosi il velo,come gesto di ribellione,è stato vano, la moda ha fatto diventare il velo un oggetto Glamour.
R: In alcuni paesi islamici indossare il velo è una libera scelta. Secondo me il velo è uno degli accessori più belli che la donna araba possa indossare fa parte della loro cultura millenaria. Aiuta la donna ad esprimere la sua personalità attraverso questo capo di abbigliamento.
Siamo nell'epoca in cui si è omologati in tutto,la civiltà islamica si integrerà al mondo occidentale?
R: La civiltà islamica non è più un mondo a sé lontano dall'Occidente. Il progetto di Moda e Cultura inclusiva che sto presentando insieme a mio Team in diversi paesi arabi ha l'obbiettivo di creare un dialogo interculturale costruttivo con l'intento di promuovere e valorizzare le rispettive unicità.
Questo progetto è già operativo è in fase di realizzazione,come è stato accolto è ben accetto dagli islamici?
R: Con il progetto siamo già operativi sul territorio Giordano, abbiamo realizzato un cortometraggio che racconta lo stile di vita, la cultura, le abitudini più rappresentative del posto. Per le riprese da svolgere nei luoghi, le attività artigianali le persone nel loro vivere, hanno collaborato con noi artigiani, artisti arabi e maestranze locali. Il popolo giordano è gentile, disponibile, ospitale con grande educazione. Il Cortometraggio è stato girato nella città di Amman studiando ogni minimo particolare, dalla narrazione ai luoghi ai costumi.
Il progetto di Silvia Feather di creare un dialogo interculturale tra la cultura Islamica e la cultura Italiana, che nonostante alcune differenze i due paesi hanno molti aspetti preziosi in comune. Il progetto è ambizioso, intraprendente e coraggioso, le auguriamo che possa realizzarlo al meglio.
Per il suo impegno nel mondo della Moda e per i suoi ricami arabi, Silvia Feather ha ricevuto il Premio Stelvio Cipriani per la Moda.