Maurizio Battista in "Oggi non è giornata" - Teatro Il Sistina - dal 19 febbraio al 17 marzo 2013
Scritto da Maurizio Battista e Riccardo Graziosi
Stagione di spassosi bilanci e di ironiche valutazioni per Maurizio Battista che – sempre al passo con i tempi – propone un’analisi dettagliata degli ultimi cinquant’anni della nostra vita. Non proprio un’Agenda Monti, ma certamente una catena di critiche pungenti e di incisivi buoni propositi suggeriti da chi la realtà del quotidiano la sa leggere molto bene.
Partendo dai sacrifici dei nostri nonni e dei nostri genitori -attraversando provocatoriamente vizi e virtù dei nostri tempi- Battista si svincola dal mondo della politica per ridere con tagliente ironia delle nostre responsabilità, delle scelte che abbiamo fatto negli anni, di come le abitudini sono cambiate, fino alla domanda fatidica: possiamo davvero chiamarlo progresso?
La location è già provocatoria: il sipario si pare sulla sala abbandonata di un cinema d’essai e Battista – che arriva in bicicletta a dimostrazione delle ristrettezze economiche in cui stiamo vivendo - prende in prestito lo storico abbecedario scolastico per elencare una serie di paragoni tra la vita di oggi e quella di cinquant’anni fa, lettera per lettera, appunto. Per esempio?
A come Alimentazione: come sono cambiate le nostre abitudini alimentari?
E ancora: un tempo la cena fuoriporta era sintomo di agiatezza e rappresentava un momento di svago; oggi la B di Benessere equivale a costosissime Spa e altrettanto dubbie cristalloterapia o cromoterapia.
E se passiamo alla C di Cultura? La lista delle sale cinematografiche ormai chiuse è lunghissima. E ogni volta che succede, la cultura muore un po’.
Per la E di Economia viene analizzato un altro cambiamento dei costumi: un tempo, quando si compravano i mobili, era per tutta la vita; ora, per comodità, li puoi quasi buttare prima di portarli a casa.
Suggestiva proposta di legge invece per la lettera R come Rabbia; Battista suggerisce di istituire il passaporto del politico documento che prevede che chi entra a palazzo per fare politica, ne debba poi uscire a fine mandato con gli stessi beni con cui è entrato, non con il triplo.
Alla lettera N come Notizia, troviamo l’immancabile l’appuntamento con la lettura di annunci curiosi e strafalcioni pubblicati dai giornale, raccolti dall’artista e dal suo pubblico di tutta Italia.
Non manca il divertente siparietto dedicato allaV come Vacanza in cui Battista ricorda quando si partiva con la Fiat 500, in condizione pazzesche, senza aria condizionata, senza comodità, paragonato ad oggi, quando perfino il confort dell’ultimissimo modello di SUV sembra non darci sollievo.
Insomma, come di consueto la grinta e l’entusiasmo del nostro artista ci trascinerà in una esilarante seduta terapeutica, passando da momenti di grande ilarità a travolgenti momenti di riflessione. Grandi emozioni sono previste nella lettera dedicata ai giovani, ai nostri figli, al nostro futuro. È una lettera di scuse verso tre generazioni: quella dei nonni, dei padri e dei figli, per non aver mantenuto le aspettative e per aver consegnato ai giovani una nazione che ha perso contatto con le sue radici. Abbiamo forse gettato al vento l’eredità dei nostri padri? Stiamo forse consegnando alle nuove generazioni una nazione che è diventata ‘villaggio turistico’, dove si può vivere senza impegni, eternamente in vacanza, seguendo le indicazioni di uno staff di animatori?
Il finale? Sarà la lettera X a chiudere lo spettacolo; X come incognita. Sarà infatti il pubblico a scegliere cosa fare, chiedendo a Battista un cavallo di battaglia a grande richiesta.
Siparietto originale durante lo spettacolo sarà quello di Monsieur David, artista di strada che si esibirà in una struggente scena d’amore interpretata con i piedi!
Pubblicato: 20/02/2013