Chiara Boni una Donna per le Donne, curiosità a colori
Chiara Boni una Donna per le Donne, curiosità a colori
by Francesca Guidi
Ciao Chiara, benvenuta! Sappiamo che stai promuovendo il tuo libro biografico “Io che nasco immaginaria”. Ci racconti da dove nasce l’idea di realizzarlo e quali sono i punti più salienti?
L’idea di realizzare questo libro nasce da una richiesta che, nel corso degli anni, mi è stata fatta più volte da amici, conoscenti e persone che hanno seguito il mio percorso. La mia vita è stata piuttosto variegata, attraversando epoche, esperienze e ambienti culturali diversi, e ho pensato che potesse essere interessante raccontare questa storia su carta. È un racconto che riflette non solo il mio vissuto, ma anche il cambiamento della società e della moda. L’idea si è concretizzata grazie alla mia amica Elisabetta Sgarbi, che una sera, ascoltandomi parlare di questo progetto, ha subito deciso di sostenermi e di diventare il mio editore. Nel libro ci sono molti punti salienti, ma credo che il filo conduttore sia l’idea dell’immaginazione come motore di ogni mia scelta, una sorta di forza creativa che mi ha sempre guidata.
Nella tua carriera di stilista e imprenditrice da 50 anni del brand “Chiara Boni La Petite Robe”, ti è stato conferito con onore il titolo di Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica. Quali e quante emozioni hai provato?
Ricevere il titolo di Cavaliere del Lavoro è stato un momento di grandissima emozione, una di quelle esperienze che rimangono indelebili nella memoria. Il fatto che il riconoscimento mi sia stato conferito dal Presidente Sergio Mattarella, una figura che stimo profondamente per il suo equilibrio e la sua etica, ha reso l’esperienza ancora più significativa. È stato un momento in cui ho sentito che i tanti anni di lavoro, sacrificio e dedizione avevano trovato una forma di riconoscimento che va oltre i risultati economici: un premio al mio impegno e alla mia passione.
Come ti rapporti con la comunicazione sui social? Ti vediamo spesso con il tuo compagno Fabrizio e sei molto attiva nel rispondere ai tuoi followers attraverso il tuo blog.
Il mio rapporto con i social è autentico e spontaneo. Per me rappresentano un modo diretto per condividere il mio mondo e, soprattutto, per mostrare la parte più genuina di me stessa. Sono ormai diversi anni che utilizzo questi strumenti, e devo dire che mi hanno permesso non solo di farmi conoscere meglio, ma anche di scoprire tante persone interessanti e persino di stringere vere amicizie. Amo interagire con chi mi segue, e il blog è uno spazio prezioso per approfondire, raccontare e, in qualche modo, dialogare in maniera più personale.
Sei una donna di successo, ma conservi una genuinità e un’umanità che ti contraddistinguono arriva dall’essere fiorentina oppure caratterizzata da radici?
Credo che il mio essere toscana, e nello specifico fiorentina, mi abbia donato quella franchezza che mi contraddistingue. Non è sempre una qualità che viene compresa, perché a volte la schiettezza può sembrare spigolosa, ma io penso che sia una forma di sincerità. Alla mia genuinità contribuisce anche la mia educazione, che mi ha insegnato a rimanere sempre autentica, indipendentemente dal contesto in cui mi trovo. Se c’è umanità in ciò che faccio, credo che sia il risultato del mio modo di essere, un misto di sensibilità e senso pratico che porto con me da sempre.
Nella tua carriera di imprenditrice nella moda italiana, c’è stato un incontro con una persona in particolare che ha lasciato in te un ricordo per la vita?
Gli incontri significativi nella mia vita sono stati tanti, e ognuno ha lasciato qualcosa di importante. Tuttavia, se penso a un incontro che mi ha profondamente segnato, non posso non menzionare Elio Fiorucci. Ci siamo conosciuti negli anni '70, un periodo in cui la moda stava vivendo una grande rivoluzione creativa. Elio aveva una visione innovativa e un approccio alla moda che mescolava libertà, ironia e colore. Il suo modo di vedere il mondo mi ha ispirato moltissimo e ha lasciato un’impronta indelebile nella mia idea di creatività.
Ci lasci un ricordo e un tuo desiderio per questo Natale?
Per questo Natale non ho grandi desideri materiali, ma ciò che spero è poter continuare a godere delle piccole cose che la vita ci regala, quelle che spesso diamo per scontate. Mi piacerebbe passare un momento tranquillo, magari guardando un tramonto dai colori nitidi dell’inverno. Come diceva il grande Tiziano Terzani, la natura regala spettacoli meravigliosi, e sono lì per tutti noi, basta saperli apprezzare. Questo Natale, il mio augurio è di trovare bellezza e serenità anche nei gesti più semplici.